Contenitore (con pietra squadrata), 1987

Lamiera zincata e blocco in travertino
200 × 30 × 15 cm con 15 × 15 × 15 cm
Forza di gravità

In questo intervento l’artista inserisce nello spazio espositivo un semplice volume geometrico in lamiera zincata che si staglia verticalmente nel contesto architettonico: la forma scelta è quella di un parallelepipedo a pianta quadrata ad angoli retti, alto 200 cm e con una pietra squadrata di 30 cm ai piedi del volume; interessante è lo spazio cavo di forma quadrata presente nella parte superiore di una delle sue quattro facce, intesa dall’artista come “una finestra cieca che crea però visivamente la possibilità di un contatto con lo spazio antistante”. Mi pare che nella perfezione geometrica del parallelepipedo si identifichino i principi di costruzione e realizzazione meccanica del lavoro industriale, in contrasto con il blocco di pietra che acquisisce la sua forma grezza attraverso gli agenti naturali. In questo modo il processo di realizzazione dell’opera d’arte è assimilabile a quello dell’oggetto industriale: applicando le tecniche di lavorazione meccanica l’artista trasforma la materia in scultura, ma a differenza di un prodotto industriale, l’opera d’arte non è definita come produzione scultorea in serie.

SCULTURA COME INTERPRETAZIONE DELLO SPAZIO NEGLI ALLESTIMENTI DELLA GALLERIA FUMAGALLI (2002-2012)
Capitolo IV
UMBERTO CAVENAGO
Tesi di Laurea di Michela FOLCINI
UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE – MILANO
Facoltà di Lettere e Filosofia
Corso di Laurea in Archeologia e Storia dell’arte
Relatore Prof. Francesco TEDESCHI
Correlatore Prof. Kevin MCMANUS
Anno Accademico 2019 / 2020

Installazione al "Castello di Rivara", Rivara, TO

Contenitore (con pietra squadrata), 1987

Lamiera zincata e blocco in travertino
200 × 30 × 15 cm con 15 × 15 × 15 cm
Forza di gravità

In questo intervento l’artista inserisce nello spazio espositivo un semplice volume geometrico in lamiera zincata che si staglia verticalmente nel contesto architettonico: la forma scelta è quella di un parallelepipedo a pianta quadrata ad angoli retti, alto 200 cm e con una pietra squadrata di 30 cm ai piedi del volume; interessante è lo spazio cavo di forma quadrata presente nella parte superiore di una delle sue quattro facce, intesa dall’artista come “una finestra cieca che crea però visivamente la possibilità di un contatto con lo spazio antistante”. Mi pare che nella perfezione geometrica del parallelepipedo si identifichino i principi di costruzione e realizzazione meccanica del lavoro industriale, in contrasto con il blocco di pietra che acquisisce la sua forma grezza attraverso gli agenti naturali. In questo modo il processo di realizzazione dell’opera d’arte è assimilabile a quello dell’oggetto industriale: applicando le tecniche di lavorazione meccanica l’artista trasforma la materia in scultura, ma a differenza di un prodotto industriale, l’opera d’arte non è definita come produzione scultorea in serie.

SCULTURA COME INTERPRETAZIONE DELLO SPAZIO NEGLI ALLESTIMENTI DELLA GALLERIA FUMAGALLI (2002-2012)
Capitolo IV
UMBERTO CAVENAGO
Tesi di Laurea di Michela FOLCINI
UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE – MILANO
Facoltà di Lettere e Filosofia
Corso di Laurea in Archeologia e Storia dell’arte
Relatore Prof. Francesco TEDESCHI
Correlatore Prof. Kevin MCMANUS
Anno Accademico 2019 / 2020