Le opere di Cavenago non si limitano a seguire le convenzioni, le sfidano con decisione e visione innovativa. I pattini a rotelle in marmo di Carrara, con il loro design e la disposizione dinamica, non solo suggeriscono il movimento, lo evocano con un'intensità che cattura lo spirito dell'osservatore. Non si tratta semplicemente di rappresentare un movimento fisico, ma di suscitare un senso di dinamismo e cambiamento.
Nell'installazione a Pietrasanta, all'interno della solenne navata centrale della chiesa di Sant'Agostino, i pattini a rotelle in statuario venato diventano un grido contro la staticità del tradizionale concetto di statua monumentale. Lontani dall'essere semplici oggetti inanimati, questi pattini, collocati con fiducia sul pavimento, si trasformano in simboli viventi di movimento e libertà. Il marmo, solido e imponente, trova una nuova vita nelle mani di Cavenago, trasformandosi da materiale statico a portatore di energia vitale e rinnovamento.
Questa scelta audace sottolinea la determinazione di Cavenago nel superare i confini dell'arte convenzionale, spingendosi oltre i limiti del pensiero artistico tradizionale. L'opera non si accontenta di sfidare le aspettative sull'uso del materiale, ma rompe le catene dell'ortodossia artistica. Ogni paio di pattini, con il suo numero unico, diventa un'espressione di individualità e vitalità, una testimonianza del potere dell'arte di trasformare e risvegliare il pensiero.
Infine, i pattini trovano dimora sulle lastre tombali che punteggiano il pavimento della chiesa di Sant'Agostino, creando un contrasto struggente tra la quiete eterna della morte e la vitalità pulsante della vita. È qui che la passione di Cavenago si manifesta pienamente, in un'opera che non solo sfida le convenzioni, ma abbraccia il potere dell'arte di suscitare emozioni intense e trasformative.
Nº40½
Le opere di Cavenago non si limitano a seguire le convenzioni, le sfidano con decisione e visione innovativa. I pattini a rotelle in marmo di Carrara, con il loro design e la disposizione dinamica, non solo suggeriscono il movimento, lo evocano con un'intensità che cattura lo spirito dell'osservatore. Non si tratta semplicemente di rappresentare un movimento fisico, ma di suscitare un senso di dinamismo e cambiamento.
Nell'installazione a Pietrasanta, all'interno della solenne navata centrale della chiesa di Sant'Agostino, i pattini a rotelle in statuario venato diventano un grido contro la staticità del tradizionale concetto di statua monumentale. Lontani dall'essere semplici oggetti inanimati, questi pattini, collocati con fiducia sul pavimento, si trasformano in simboli viventi di movimento e libertà. Il marmo, solido e imponente, trova una nuova vita nelle mani di Cavenago, trasformandosi da materiale statico a portatore di energia vitale e rinnovamento.
Questa scelta audace sottolinea la determinazione di Cavenago nel superare i confini dell'arte convenzionale, spingendosi oltre i limiti del pensiero artistico tradizionale. L'opera non si accontenta di sfidare le aspettative sull'uso del materiale, ma rompe le catene dell'ortodossia artistica. Ogni paio di pattini, con il suo numero unico, diventa un'espressione di individualità e vitalità, una testimonianza del potere dell'arte di trasformare e risvegliare il pensiero.
Infine, i pattini trovano dimora sulle lastre tombali che punteggiano il pavimento della chiesa di Sant'Agostino, creando un contrasto struggente tra la quiete eterna della morte e la vitalità pulsante della vita. È qui che la passione di Cavenago si manifesta pienamente, in un'opera che non solo sfida le convenzioni, ma abbraccia il potere dell'arte di suscitare emozioni intense e trasformative.
Nº35½
Nº38½ Collezione privata, Lugano
Nº40½
Nº35½
Photo © Bart HerremanNº43½
Photo © Bart HerremanNº37½
Coppia nº35½ smontati
Photo © Andrea GherardiFinitura della piastra orizzontale
Rifinitura della sede per il montaggio della piastra orizzontale sulla piastra verticale. (Andrea Gherardi)
Nº 45½
Collezione Baldi - Carugati
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