Ovunque ma invisibile
Il lavoro di Umberto Cavenago (che ha rappresentato l'Italia alla Biennale di San Paolo nel 1996) a Montecchio può passare all'occhio distratto del tutto inosservato. Inutilmente cercherete forme monumentali, architetture evidenti od ostentate epifanie di questa presenza che, invece, è riuscita a inserirsi nel contesto urbano in maniera sottile, quasi cerebrale. Il lavoro è, in effetti, ovunque, ma pressoché invisibile. Il selciato lastricato di Montecchio è costellato di formelle ottagonali in bronzo. La loro disposizione non è casuale, bensì risponde a uno schema determinato. Tale schema forma una griglia, una rete nei cui punti di intersezione sono collocati i Rilievi. Si visualizza così una sorta di campo magnetico, un reticolo invisibile a maglie larghe che imprigiona una silenziosa carica di energia. In quei punti nodali la cittadina accumula le sue forze. La linfa delle storie e dei gesti quotidiani...
Lorenzo Fusi
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