"Arte e cornice" a Palazzo Moroni
(...) Umberto Cavenago costruisce due travi in lamiera zincata, di cui la prima viene collocata lungo lo scalone seguendo l'andamento dei gradini, la seconda attraversa in diagonale una delle sale congiungendo in verticale due angoli opposti.
Mentre in altri lavori il non sense del titolo nell'evidente contraddizione con la struttura inaffidabile dell'oggetto appariva chiaramente, qui l'idea proposta, del sostegno, ricorrente nella ricerca di Cavenago, più che essere affermata e insieme negata dall'ironia dell'elemento contrastante (le ruote instabile) si smentisce nei fatti per la sua stessa inutilità.
L'installazione trova piuttosto la sua ragione di esistere in un curioso rapporto, di assecondamento con la scala, ad esempio, e quindi di armonia con l'ambiente, e di proposta diversa, che in un caso allude a una coincidenza degli opposti geometrici conciliabili, nell'altra delinea una variante particolare di progettualità architettonica volutamente contenuta ma proiettata con evidenza.
La linearità del taglio crea un efficace effetto di spaesamento che non entra mai in conflitto con lo spazio.
Vittoria Coen, Arte e cornice, 1990; Palazzo Moroni, Bergamo (cat.)
Social
Contatti
umberto@cavenago.info