Souvenir di montagna è una dispersione di diversi elementi nello spazio verde in prossimità della scuola dell’infanzia. Alcuni di questi sono "trovanti", rocce di diverse forme provenienti da scavi realizzati in anni passati sul territorio ticinese.
Tra questi blocchi trovati, solo uno è invece progettato e costruito in acciaio CorTen. Lo spostamento dei veri blocchi di roccia permette di creare un ambiente che ricorda quello naturale, nel quale è possibile articolare un confronto tra un masso trovato e un masso progettato. In questo senso nell’installazione è rappresentato un archetipo di un masso erratico proveniente dalla montagna; essendo un poliedro-scultura apparentemente pronto a rotolare, suggerisce l'idea di movimento in uno stato potenziale. A differenza della roccia, è privo di massa, dunque accessibile al suo interno. L'elemento in CorTen di Souvenir di montagna diventa quindi sia rifugio sia gioco, pronto a essere esplorato entrando attraverso una delle facce mancanti del poliedro. Dall’interno è possibile avere uno sguardo verso l’esterno attraverso delle feritoie dall’aspetto militaresco come se fosse parte del composito apparato difensivo del Ticino con osservatori in caverne scavate nella roccia, con le mimetiche postazioni di tiro per i pezzi d’artiglieria poste a dominare dall’alto le vie d’accesso alla Confederazione Svizzera. L’assonanza con l’architettura militare fa sì che l'installazione faccia propria la natura battagliera, esorcizzata però dalla sua collocazione in un contesto di gioco.
Souvenir di montagna è una dispersione di diversi elementi nello spazio verde in prossimità della scuola dell’infanzia. Alcuni di questi sono "trovanti", rocce di diverse forme provenienti da scavi realizzati in anni passati sul territorio ticinese.
Tra questi blocchi trovati, solo uno è invece progettato e costruito in acciaio CorTen. Lo spostamento dei veri blocchi di roccia permette di creare un ambiente che ricorda quello naturale, nel quale è possibile articolare un confronto tra un masso trovato e un masso progettato. In questo senso nell’installazione è rappresentato un archetipo di un masso erratico proveniente dalla montagna; essendo un poliedro-scultura apparentemente pronto a rotolare, suggerisce l'idea di movimento in uno stato potenziale. A differenza della roccia, è privo di massa, dunque accessibile al suo interno. L'elemento in CorTen di Souvenir di montagna diventa quindi sia rifugio sia gioco, pronto a essere esplorato entrando attraverso una delle facce mancanti del poliedro. Dall’interno è possibile avere uno sguardo verso l’esterno attraverso delle feritoie dall’aspetto militaresco come se fosse parte del composito apparato difensivo del Ticino con osservatori in caverne scavate nella roccia, con le mimetiche postazioni di tiro per i pezzi d’artiglieria poste a dominare dall’alto le vie d’accesso alla Confederazione Svizzera. L’assonanza con l’architettura militare fa sì che l'installazione faccia propria la natura battagliera, esorcizzata però dalla sua collocazione in un contesto di gioco.
L'interno dell'opera con le feritoie
Uno dei trovanti che circondano la costruzione in acciaio
Federica Alamia durante il trattamento dell'acciaio CorTen
Marco Malfanti posiziona un trovante nella sua nuova collocazione
Lo staff Rebuzzi, per la consueta foto di rito, all'interno dell'opera prima della consegna
Morgan, Andrea, Giorgio e Saule Rebuzzi
Giorgio Rebuzzi salda le lamiere interne
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