Nastro trasportatore,1996 (dettaglio)
Acciaio inox, nastro in PVC e motori elettricI
installazione alla Galleria Raffaella Cortese, Milano
L'apertura attraverso la parete divisoria, di una breccia tra le due stanze, ha lo scopo di permettere il passaggio ma nello stesso momento demolisce le teorie tradizionali dell’esposizione. Come un mezzo di produzione, l’impianto si muove ma è bloccato in un rapporto di dipendenza con l'architettura: l'allacciamento elettrico.
L'opera in due spazi, ha attitudini produttive latenti, consentirebbe il passaggio di materiali sfusi, oggetti forse da assemblare ma nulla è in carico. Il nastro trasportatore è un’icona del lavoro produttivo, evoca la catena di montaggio del ‘900 che con il suo scorrere costringeva l’uomo a movimenti ripetitivi e meccanici.
In questa installazione il disinnesco del potenziale funzionale è dato dalla sua collocazione, dall’orientamento geografico, dal colore e dalle dimensioni.
Photo © Antonio Maniscalco, Milano